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Nel mio piccolo Mondo fa parte anche l’amico Carmelo Catalano, componente dell’ASD Il Pedale nel Cuore e compagno di molte avventure in bici.
Questo post lo dedico a lui e al suo pensiero all’indomani di una grande impresa ciclistica che Carmelo , con le sue parole , spiego a tutti cosi’;
“Sul finire dell’anno 2016, sono entrato a far parte dell’ASD Il Pedale nel Cuore, società ciclistica, affiliata alla federazione.
Grazie al presidente Claudio Maria Fusto, che mi ha accolto nel gruppo, sapevo che il 2017 mi avrebbe riservato delle soddisfazioni immense, ed infatti così è stato !
Quando mesi e mesi fa, decidemmo di iscriverci alla Otztaler 2017, dopo l’entusiasmo iniziale, ho cominciato ad avere dei dubbi, sulla possibilità di portare a termine l’impresa, o meglio la sfida, sapendo che si trattava di una gara molto dura e impegnativa !
Ormai avevo detto si, e non è mia abitudine rimangiarmi il tutto, sia per una questione di principio, sia perchè fare un passo indietro, in casi del genere, sarebbe oltre che una sconfitta personale, una bella figura di “merda” !
Già a fine 2016, comincio ad allenarmi diciamo “seriamente”, anche perchè, prima della gara in Austria del 27 agosto, c’è un’altra Sfida parecchio impegnativa, il 18 di giugno a Feltre, un’altra Granfondo molto dura, la Sportful !
Supero brillantemente, oltre ogni rosea aspettativa, la sfida della Sportful, e tornato a casa, ricomincio ad allenarmi con l’obiettivo della Otztaler del 27 agosto, non senza difficoltà, visto che mai prima, avevo fatto, per tanti mesi, allenamenti lunghi e assidui !
Passano le settimane, e la sfida si fa sempre più vicina, e anche il timore di non farcela, di non riuscire a portare a termine questa gara, si fa sempre più insistente, sia perchè il dubbio e l’incertezza, fanno purtroppo parte del mio carattere, sia perchè non mi sento fisicamente nelle condizioni ideali, considerando che probabilmente, ho raggiunto mio il picco di forma, proprio alla Sportful.
Il 22 agosto si parte, alla volta di Merano prima e Solden poi, sede di partenza e arrivo della gara !
Un paio di allenamenti a Solden prima della gara, con il mio presidente e il sabato con tutta la squadra, mi rasserenano un poco, ma la vista del Passo Rombo (fatto in macchina qualche giorno prima) ha fatto si che le mie preoccupazioni, rimanessero a livelli di guardia !
Arriva domenica 27, sono le 5.45, e con gli altri compagni di squadra, ci avviamo in griglia, insieme agli altri 4000 e passa partecipanti.
L’attesa di fa sempre più pressante, ma alle 6.45, quando il colpo di cannone da il via alla gara, e quando tre minuti dopo tocca a me, dare il primo colpo di pedale, quasi tutta l’ansia, tutta la tensione, tutti i brutti pensieri svaniscono, pedalata dopo pedalata, anche perchè si va via subito a tutta, verso Otz e verso la prima salita di giornata, il Passo Kuthai !
19 km di salita, molto più dura e impegnativa di quanto mi aspettassi e di quanto avevo potuto leggere in alcune altimetrie trovate sul web. Sono 19 km di fatica e di gambe non proprio brillanti, che per alcuni km mi hanno fatto ritornare in mente dei “brutti” pensieri, per fortuna svaniti da li a poco, subito dopo lo scollinamento ai 2000 e passa metri del Passo.
Mantellina chiusa, e giù in picchiata verso Kematen prima e subito dopo Innsbruck, dove lungo la discesa raggiungo velocità “folli”, infatti il mio Garmin segna addirittura 104.8 Km/h !!!!!!
Da li a poco inizia la salita, molto morbida, del Passo Brennero. Si va su ad una velocità sostenuta, cambio diversi gruppetti, fino a quando ne trovo uno che mi permette di andare su si a velocità sostenuta, ma allo stesso tempo senza esagerare, senza andare in affanno, visto che non si è manco a metà gara, e dopo il Brennero, mi aspettano ancora altre due salite, il Passo Giovo (circa 15 km) e il temibile Passo Rombo (ben 29 km) !
Lungo la salita del Brennero, circa a metà, io e altri ciclisti, perdiamo contatto dal numeroso gruppo di cui facevamo parte, per una forte accelerazione di chi stava in testa a questo gruppetto. Per fortuna all’improvviso, mi affianca un tedescone, un armadio, che mi sussurra qualcosa nella sua lingua. Ovviamente non ho capito una mazza di quello che mi ha detto, delle parole che ha esclamato, ma ho capito dai gesti, ciclisticamente universali, che mi indicava di mettermi alla sua ruota. Lo seguo immediatamente accelerando il passo, mi metto alla sua ruota e letteralmente mi fa volare ! In pochissime centinai di metri, mi riporta non solo sul gruppo di prima, dal quale avevo perso contatto, ma addirittura mi riporta in testa a questo gruppo, sempre alla sua ruota, senza fare poi tanta fatica !
Dopo aver adattato la velocità al gruppo riconquistato,lo affianco e lo ringrazio del “passaggio” , prima in italiano e poi nel mio stentatissimo inglese ! Lui capisce comunque e fa un gesto d’intesa e un sorriso !
Scollinato il Passo Brennero, siamo in Italia !
Abbiamo da poco superato metà gara, anche se il “peggio” deve ancora venire, ma man mano che passano i km, acquisto fiducia, mi sento bene, le gambe girano, sto bevendo e mi sto alimentando bene, come mi hanno consigliato il mio presidente Claudio e i miei compagni, che hanno dalla loro molta più esperienza di me.
Conclusa la discesa del Passo Brennero, arriviamo a Sterzing, siamo circa al 146 km e qui ha inizio la terza salita, il Passo Giovo, lungo circa 15 km che ci porterà poco sopra i 2000 metri di quota.
Snocciolo i km con molta tranquillità, senza esagerare, perchè lo spauracchio del Passo Rombo, si avvicina sempre più. Si pedala nel silenzio quasi assoluto, silenzio interrotto solo dallo scampanellio delle campanelle, appese al collo delle mucche al pascolo, immerse in prati immensi e sterminati ! A mio modesto parere il paesaggio più bello è stato appunto quello che ho trovato sul Passo Giovo, anche se il Passo Kuthai non era da meno, ma forse li ho avuto meno modo di godermelo, perchè ero un pò in crisi !
A un km dalla cima del Passo Giovo, mi fermo al ristoro ufficiale, era la mia prima sosta, fino a quel punto avevo evitato perchè troppo affollati, ma soprattutto perchè così mi era sta consigliato di fare, da compagni e amici, che si erano già cimentati in questa gara negli anni scorsi !
Mangio un panino dei miei, prendo un bicchiere di Pepsi dal ristoro e via ad affrontare l’ultimo km di salita e poi giù in discesa, molto tecnica e molto bella, fatta ad una buona andatura e con la mente già rivolta al Passo Rombo !
Finita la discesa a San Leonardo in Passiria, si svolta a destra e iniziano subito le prima rampe del Rombo !
Conoscevo già i primi 5 km della salita, per averli affrontati con il mio presidente Claudio, durante uno degli allenamenti dei giorni precedenti, da Merano verso San Leonardo in Passiria.
Le pendenze sono a tratti dure a tratti più morbide, a tratti qualche centinaio di metri di quasi pianura.
Dopo pochi km dall’inizio della salita, vedo un piccolo Gazebo, allestito da alcuni abitanti del posto, che ci offrono, acqua e frutta. Riempio la borraccia, prendo due albicocche e due mezze banane, che mangio da li a poco, accompagnando il tutto con l’ultimo gellino (zuccheri) e vado via.
Si va avanti senza forzare troppo, perchè dopo il ristoro ufficiale situato a Schonau, dopo 201 km percorsi, ci saranno alcuni km di pianura e poi un ponticello, curva a sinistra e comincia “l’inferno” !
Si affrontano gli ultimi 9 km di salita verso il Passo Rombo, 9 km molto duri temuti, con pendenze sempre a doppia cifra, che non scendono mai sotto il 10 % con una serie di tornati che si impennano su per la parete rocciosa.
Mi avevano raccomandato di non guardare mai verso l’alto, per non vedere quello che da li a poco avrei dovuto affrontare, ma io, forse perchè stavo bene e non ero in crisi, ho guardato su, anzi lo facevo spesso, perchè volevo vedere cosa mi aspettava da li a poco.
Guardo gli altri ciclisti salire vicino o davanti a me, vedo facce distrutte, facce stanche, facce che ancora vanno su con una discreta andatura, come faccio io. A dire il vero non sono mai andato in sofferenza, perchè probabilmente mi sono gestito benissimo durante tutta la gara, sia dal punto di vista fisico che dell’alimentazione e probabilmente dopo aver passato l’attimo di crisi lungo la prima salita (Passo Kuthai) la condizione fisica e mentale sono man mano migliorate !
In una gara come questa, lunga, dura, l’attimo di crisi lo passano quasi tutti, chi prima chi dopo. A me è successo quasi all’inizio e forse è stato un bene, così ho avuto modo di potermi godere gli ultimi km del Rombo, quasi in stato di estasi e di gioia, tutto ciò giunto al culmine, quando ho letto il cartello che indicava 28 km già percorsi, quindi da li a poco la strada spianava e non ho vergogna a dire che mi sono commosso. Le lacrime hanno fatto la loro comparsa sul mio viso, asciugate dalla velocità che era aumentata, visto che la salita era ormai alle spalle e che mi restava solo un piccolo “dente” prima di tuffarmi nella discesa e di tagliare il traguardo a Solden e portare a compimento la mia sfida !
Lungo la discesa del Rombo, comincia a piovere, rallento la mia discesa, fatta fin li con passo molto spedito. La strada è bagnata e non voglio rovinare tutto per una stupida caduta.
L’ingresso nella cittadina di Solden, sotto una pioggia battente e fastidiosa, rende il tutto molto più romantico, mi superano una decina di ciclisti, che mi precederanno in classifica, ma la cosa non mi tocca affatto, sto per portare a termine una delle Granfondo più dure e belle d’Europa e forse oltre, e non mi frega proprio nulla se in classifica perdo qualche posizione.
Mi avvicino al traguardo, mancano solo un paio di centinaia di metri e una curva verso destra.
Continua a piovere, ma ciò nonostante apro la mantellina che mi riparava dalla pioggia, perchè voglio e ci tengo che si veda la maglia della mia squadra, la maglia della mia società, il Pedale nel Cuore, perchè grazie a loro, grazie al suo presidente Claudio, ho potuto realizzare il mio sogno !
Grazie 1000 ancora una volta Claudio !“
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Grazie a te Carmelo per avermi fatto emozionare con queste parole.
Mi ripaga di tante amarezze…
#imdc #ipnc #ilmondodiclaudio
Semplicemente Emozionante!! Complimenti!!
Grazie Orazio